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Vettabbia

COPERTINE_VETTABBIA

Sommario

Trasportati da un tempo fluido
Uno degli elementi primari del sistema delle acque di Milano, la Vettabbia prende il nome dal latino Vectabilis, che significa ‘che può essere trasportato’. Spina dorsale della terra dei monasteri, può essere raccontata per episodi salienti, che connettono Milano all’Europa.
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La Acque
Itinerari
00 apertura
00 pioppi nebbia
“… E il naufragar m’è dolce in questo mare”.
I milanesi, ma anche i cittadini del Parco Agricolo Sud Milano, non disdegnano di passeggiare nel parco della Vettabbia neppure d’inverno e con il brutto tempo.
Con la nebbia, ad esempio, il paesaggio cambia radicalmente il proprio aspetto e non è difficile provare una leggera sensazione di spaesamento.
Cascine della Spiritualità

Nella zona del Parco della Vettabbia a contatto con la città di Milano, si incontra Cascina Nosedo, provvisoriamente assegnata a due realtà attive in campo sociale e oggetto in futuro di progetti per attività aggregative e formative.

Importante anche l’Associazione Nocetum, che ha recuperato la Cascina Corte San Giacomo e promuove spiritualità, cultura e arte nel territorio.

01 cascina scritta
Il Bosco umido
02 a lasciamo alle spalle la città
02 bosco umido alla città
Viali alberati ed effetto vedo non vedo
I viali del Parco della Vettabbia, percorribili in bici o a piedi, sono accompagnati da filari di pioppi, alberi ‘giovani’ e macchie di canneti. In alcune zone vi sono alberi che lasciano intravvedere il paesaggio urbano, spesso fatto di grandi edifici per uffici o per abitazioni.
02 viale canocchiale_DSC4682
La tecnica si fà paesaggio
03 bosco umido piccola versailles

Il Parco Vettabbia è legato alla compensazione ambientale del depuratore di Nosedo e declina il tema dell’acqua in vari episodi.

La creazione di un sistema di fitodepurazione è connessa con un bosco umido che serve da ecosistema-filtro, con un frutteto con specie botaniche in via di estinzione e con un piccolo stagno a emiciclo, detto Stagno delle acque di resa. Di contorno al piccolo bacino d’acqua vi è un’alberatura circolare a doppia fila composta da pioppo nero e da olmo bianco. I riquadri d’acqua del bosco umido creano l’illusione di una piccola Versailles.

03 Stagno acqua resa
Spina dorsale della valle delle Abbazie

Il sistema delle acque nel Parco della Vettabbia riproduce modelli antichi: dall’effetto roggia con canneto all’effetto testa di fontanile con i suoi caratteristici bordi in legno.

Di fronte all’ingresso del Monastero Cistercense di Chiaravalle (1135) è stato realizzato un prato a marcita, nel passato strumento vitale per gli Umiliati e tecnica della lavorazione delle terre che prevedeva di far scorrere sul terreno in leggera pendenza un velo d’acqua che aumentava la produttività dei campi. Capolavoro di ingegneria idraulica, rese fertili le campagne di origine acquitrinose.

04 effetto roggia
04 effetto testa di fontanile
04 marcita
La marcita

La marcita è una tecnica colturale caratteristica della Pianura Padana, impiantata per la prima volta nelle grange, che erano grandi aziende agricole di proprietà delle abbazie; essa consiste nell’utilizzo dell’irrigazione a gravità effettuata utilizzando l’acqua proveniente dalle risorgive anche nella stagione invernale.

Nella stagione estiva i prati vengono irrigati periodicamente, mentre in quella invernale sono irrigati in modo continuato. L’acqua di risorgiva, che generalmente sgorga per tutto l’anno ad una temperatura costante compresa fra i 9 °C (in inverno) e i 14 °C (in estate), viene mantenuta in continuo movimento dalla conformazione dolcemente declinante del terreno, impedendo in questo modo che il suolo ghiacci; lo sviluppo della vegetazione prosegue così anche durante l’inverno, rendendo possibile effettuare annualmente almeno sette tagli di foraggio (ma spesso anche nove), contro i 4-5 ottenuti dalla coltivazione del migliore prato stabile.
Il nome di marcita deriva dall’antica consuetudine di lasciare l’ultimo taglio invernale a “marcire” nel prato irriguo.

Non è noto chi abbia inventato la tecnica della marcita; tuttavia si attribuisce comunemente ai monaci provenienti dalla Francia, in particolare Cistercensi il merito di aver contribuito grandemente alla sua diffusione nelle campagne del nord Italia. L’utilizzo delle marcite permetteva ai contadini di alimentare il bestiame a partire da fine febbraio con erbe fresche, ottenendo rese di latte e derivati del latte che primeggiavano in Europa.

fonte: Wikipedia

Pastori Urbani
05 gregge cascina chiaravalle

Nel parco, magari mentre si percorre il perimetro con l’autobus, può capitare di incontrare i pastori ‘Bergamini’ con il loro gregge. E’ uno spettacolo quantomai curioso specie per chi è… ‘cittadino da sempre’.

Il Sentiero delle Abbazie
06 a vettabbia accanto binari morti

Dietro l’abbazia di Chiaravalle, la Vettabbia costeggia in parte la linea ferroviaria, oggi non più in uso, ma un tempo di collegamento tra Milano e Genova. E’ in progetto di realizzare una pista ciclabile che conduca dall’abbazia di Chiaravalle con quella di Viboldone. Nodo centrale di questo percorso continuo è la Ex Campagnetta (Parco Gustavo Hauser). In foto, la veduta dell’abbazia di Viboldone da quello che, nei progetti, diventerà una sorta di belvedere. La riqualificazione paesistico-ambientale di questo lembo di terra rientra nel concetto di corridoio ecologico di collegamento cicloturistico tra le varie parti di un territorio.

06 campagnetta verso viboldone
La chiusa della Torretta
07 mulino torretta chiusa

Edificio di avvistamento e controllo, da cui il nome Mulino Torretta, l’edificio ormai in abbandono si trova al confine con l’abitato di Civesio. A pochi metri dal mulino scorre la Vettabbia con le sue chiuse.

07 mulino torretta facciata
Viboldone

Un luogo paradisiaco
L’abbazia di Viboldone con la sua facciata in cotto e le bifore a cielo aperto è un luogo di meditazione e un elemento di spicco di questa parte di campagna.

08 viboldone bifora a cielo
La Battaglia dei Giganti

Lo strano caso del borgo di Mezzano. In mezzo al nulla della campagna, un concentrato di storia e curiosità.

La chiesa e l’ossario di Santa Maria della Neve a ricordare la Battaglia dei Giganti del 1515; uno zoo ‘lombardo’ con oche e caprette e la viuzza del borgo che sembra un set cinematografico.

09 a mezzano via
09 b mezzano 01 ossario
09 c mezzano madonnina
09 d mezzano zoo
Alle porte di Melegnano

Percorrendo verso sud la Via Emilia SS9, si ritrova la roggia della Vettabbia che, dopo aver attraversato la pianura a Sud di Milano, confluisce nel fiume Lambro nel comune di Melegnano, località Bosco di Montorfano

10 melegnano ponte
Territorio aspirazionale

La Vettabbia, che nasce a Milano nel sottosuolo tra via Santa Croce e via Vettabbia, si esaurisce fisicamente a Melegnano, ma il suo ambito di influenza è molto più ampio

… Una riqualificazione organica di questo territorio e degli itinerari ‘slow’ potrebbe riconnettere la strada delle Abbazie alle Vie Francigene di Sigerico e Renana e, di conseguenza, Milano alla Rete di Cammini d’Europa

11 ultima gran finale
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