Lambro
Fiume controcorrente
Fiume Lambro
Sommario
Tutte le strade portano al Lambro
Il Lambro nasce nelle Prealpi Lariane, attraversa la Brianza e scende verso Melegnano. Dopo 130 chilometri sfocia nel Po. Il nome deriva dal termine greco lampròs, che significa limpido, lucente come testimonia l’antico motto in dialetto milanese “ciar com’el Làmber“. Altra parola chiave che testimonia l’importanza di questo corso d’acqua è Lambretta, scooter prodotto dal 1947 al 1972 nella Innocenti di Lambrate.
Tra storia e paesaggio
Alla scoperta, a piedi, in bici o in auto, dell’area soggetta al progetto ReLambro SE che, con la strategia dei Contratti di Fiume promossa da Regione Lombardia e guidata da ERSAF, intende migliorare le connessioni ecologiche tra luoghi di interesse paesaggistico o storico, come l’Oasi Levadina, le anse naturalistiche del Lambro e Melegnano, al tempo dei Romani, porto fluviale di Milano.
Le terre lambite dal Lambro nella zona sud est di Milano, in epoca medievale erano il regno dei frati Umiliati appartenenti alla regola di San Benedetto.
Risorgive e pioppi monumentali
Il recupero naturalistico dell’area rinaturalizzata di Ponte Lambro-Monluè (MI), a cura del WWF Martesana Sud Milano, ha permesso di creare un parco urbano che, con il Fontanile Dei Certosini, costituisce il punto di partenza per itinerari ciclopedonali che conducono all’Oasi Levadina e all’area del Gattile, entrambe nel comune di San Donato Milanese.
La visita di questa area verde riserva scoperte interessanti come filari di pioppi monumentali, risorgive e aree agricole costeggiate dal Lambro.
Oasi della biodiversità
Il momento più magico dell’anno per visitare L’Oasi Levadina, straordinario scrigno di biodiversità, è nelle notti di maggio quando le selve sono popolate da lucciole. Ma tutto l’anno, la Levadina (il nome pare derivi dal termine piccola levata di acqua, in corrispondenza dei salti da cui partivano corsi d’acqua secondari come le rogge.), offre spunti interessanti per grandi e piccini. Dalle arnie con le api alla zona con gli alberi secolari, anche alberi habitat che pur essendo morti, danno ospitalità a molte specie animali e vegetali contribuendo appunto alla biodiversità. Un habitat selvaggio e delicato allo stesso tempo, preservato dalle cure del WWF.
Selvaggio in ogni stagione
La parte di Lambro sagomata da anse profonde, nel territorio di San Donato Milanese, è un avamposto spettacolare tra il costruito della città e il… profondo nulla.
Complice una nevicata o una giornata di sole agostano, ci si trova in un ambiente ‘altro’, tra canneti, boschetti di aceri, ippocastani o pioppo nero. La zona è compresa tra la sede del gattile Mondo Gatto e la frequentata pista ciclabile intitolata a Gino Bartali che, dal terminal del metro a San Donato Milanese, conduce a Peschiera Borromeo.
La Battaglia dei Giganti
L’Oasi WWF Bosco di Montorfano si trova nei pressi della Cascina Cappuccina a Melegnano. Qui, dove confluiscono il fiume Lambro e la roggia Vettabbia, inizia il Sentiero dei Giganti percorso ciclopedonale a carattere storico paesaggistico, alla riscoperta degli eventi della battaglia di Marignano, o battaglia dei giganti, avvenuta il 13 e 14 settembre 1515 a Melegnano e aSan Giuliano Milanese per il controllo del Ducato di Milano.
Per approfondire, si consiglia il libro ‘Di qua dal Lambro. Passeggiata storica alle porte di Milano’, autore Giuseppe Gerosa Brichetto, ambientalista ante litteram, in collaborazione con Sergio Leondi
Correva l’anno 1855
Nel centro storico di Melegnano, in prossimità della cascata e della diga di un impianto idroelettrico non più in funzione, inizia la Passeggiata Aldo Moro che, da via Dezza, conduce lungo il Lambro. Un piccolo belvedere è arricchito da una veduta pittorica. Verso sud, si nota come la riconversione delle aree ex Broggi Izar (già Linificio Canapificio Nazionale, già Ditta Trombini via Medici Linificio e canapifico – epoca di costruzione 1855) ha trasformato uno dei pochi insediamenti produttivi ottocenteschi del basso Lambro in quartiere residenziale.