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Cascina Moro

Portone_legno_cascina moro triulzo

La Cascina Moro un tempo era un vero e proprio castello con annessa corte agricola, situato nel borgo di Triulzo. La Cascina nascosta da una fitta vegetazione è circondata da spesse mura e per entrarci c’è un massiccio portone in legno a forma di arco, dove si distinguono ancora i vani di scorrimento dei marchingegni per il ponte levatoio che probabilmente sovrastava un fossato. Di immensa bellezza e di alto valore ambientale è la presenza al di fuori di due platani quasi secolari.

L’edificio e i terreni circostanti, che nel ‘400 erano di proprietà dell’Ospedale Maggiore di Milano, vennero venduti nel 1553 alla famiglia D’Adda. Questi signori trasformarono il castello in residenza signorile di campagna già nel Cinquecento e lo ristrutturarono all’inizio del Settecento. Gli storici sono concordi nel ritenere il castello di origine tre-quattrocentesca, di cui si conserva la struttura complessiva attorno a un cortile quadrato e alcuni dettagli architettonici, come i due portoni assiali, che ricordano la presenza di ponti levatoi e una finestra trecentesca in cotto, che è l’avanzo di una torre angolare, di cui si conserva anche il paramento a vista. Si racconta che un tunnel segreto la collegava all’ Abbazia di Chiaravalle.

Il Bosco di Triulzo
bosco di triulzo di fronte a Cascina Moro

Ancora oggi di fronte a Cascina Moro su via Triulziana e Viale de Gasperi è stato preservato un bosco: Il “Bosco di Triulzo

Tracce medievali e barocche

Anche il lato sud conserva qualche traccia medievale, ma è sostanzialmente barocco sia per le cornici delle finestre sia per il portico esistente all’esterno. Il lato sul fondo, a est, presenta una sala d’ingresso preceduta da un nicchione, da cui si accede alle grandi sale del Cinquecento. La sala d’ingresso si apre verso il giardino con un portico a due colonne dorico-toscane in granito e ha lesene in cotto, riquadri e nicchie decorative del ‘500 o del ‘600. La parte verso il giardino è ancora munita di redondone di grondaia.

Oratorio di Santa Croce

Nel 1561 i D’Adda costruirono l’Oratorio di Santa Croce con annessi edifici, la Corte del Beneficio, per adibirla a orfanotrofio affidato alle cure dei Padri Somaschi di San Martino, che lo gestirono fino al 1628.
Successivamente la chiesa di Santa Croce divenne oratorio privato dei D’Adda, in cui si celebravano le messe.

Cascina Moro, detta anche Casa D'Adda

cascina moro_foto_storicaDalla metà del ‘700 insieme ai terreni venne affittata anche la Casa da Nobile e nel 1871 i beni D’Adda vennero presi in affitto dalla famiglia Moro, che ne rimase affittuaria fino all’immediato dopoguerra, quando ne divenne diretta proprietaria. In questa Cascina nacque Angelo Moro che fu il Sindaco di San Donato Milanese tra il 1896 e fino al 1920.
Oggi, Cascina Moro, detta anche Casa D’Adda, appartiene ancora alla famiglia Moro.

Fonte:
Cenni Storici RecSando
Libro su San Donato Milanese
Fotografie tratte la libro San Donato Milanese

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