Skip to content

Ecomuseo

Un qualcosa che rappresenta ciò che un territorio è, e ciò che sono i suoi abitanti, a partire dalla cultura viva delle persone, dal loro ambiente, da ciò che hanno ereditato dal passato, da quello che amano e che desiderano mostrate ai loro ospiti e trasmettere ai loro figli.
... L'Ecomuseo è ovunque, non è necessario andare lontano per vivere un'avventura.

Il termine ecomuseo indica un territorio caratterizzato da ambienti di vita tradizionali, patrimonio naturalistico e storico-artistico particolarmente rilevanti e degni di tutela, restauro e valorizzazione.
Nella società post-industriale si rivolge lo sguardo alla cultura e alla sua funzione nel territorio che viene messa sullo stesso piano della ricerca scientifica ed ha acquisito interessanti risvolti economici.
Il patrimonio storico, culturale ed ambientale sono diventati oggetto d'interesse pubblico in cui la società può conoscere il territorio che la circonda. Un ecomuseo, diversamente da un normale museo, non è circondato da mura o limitato in altro modo, ma si propone come un'opportunità di scoprire e promuovere una zona di particolare interesse per mezzo di percorsi predisposti, di attività didattiche e di ricerca che si avvalgono del coinvolgimento in prima persona della popolazione, delle associazioni e delle istituzioni culturali.
Inoltre si può dichiarare che il museo diffuso appartiene alla comunità, che è essa l'ecomuseo.
Foglia verde, descrizione significato del Logo EVF
Ecomuseo della Vettabbia e dei Fontanili
EVF APS
La definzione più efficace di Ecomuseo

Una delle definizioni più efficaci di Ecomuseo è quella originariamente proposta dai francesi Georges Henri Riviére e Hugues de Varine e che fa riferimento alle differenze fra musei tradizionali ed Ecomusei: se al museo tradizionale si associano i concetti di “collezione”, “immobile” e “pubblico”, all’Ecomuseo vanno associati i concetti di “patrimonio”, “territorio” e “popolazione”. La definizione sulla quale lavora il Laboratorio Ecomusei è quella di un “patto” con il quale una “comunità” si impegna a “prendersi cura” di un “territorio”.

Patto

“Patto”, e non norme, che obbligano o proibiscono qualcosa, ma un accordo non scritto e generalmente condiviso. – “Comunità”, ovvero i soggetti protagonisti non sono solo le istituzioni poiché il loro ruolo propulsivo, importantissimo, deve essere accompagnato da un coinvolgimento più largo dei cittadini. – “Prendersi cura”, cioè conservare ma anche saper utilizzare, per l’oggi e per il futuro, il proprio patrimonio culturale in modo da aumentarne il valore anziché consumarlo.

Territorio

Territorio”, inteso non solo in senso fisico, ma anche come storia della popolazione che ci vive e dei segni materiali e immateriali lasciati da coloro che lo hanno abitato in passato.

Hugues de Varine coniò il neologismo riferendosi a un museo dedicato al territorio nel suo complesso: “un qualcosa che rappresenta ciò che un territorio è, e ciò che sono i suoi abitanti, a partire dalla cultura viva delle persone, dal loro ambiente, da ciò che hanno ereditato dal passato, da quello che amano e che desiderano mostrare ai loro ospiti e trasmettere ai loro figli”. Sarà il museologo Georges Henri Riviére a meglio definire quel qualcosa. L’ecomuseo è il museo del tempo e dello spazio in un territorio dato: un luogo che integra le due dimensioni dell’esistere che vengono poi ben declinate.
È un museo del tempo, dove le conoscenze si estendono e diramano attraverso il passato vissuto dalla comunità per giungere nel presente con un’apertura sul futuro; è un museo con spazi significativi dove sostare e camminare privilegiando il linguaggio visivo diretto degli oggetti fisici e delle immagini, nel loro contesto originario e nella loro esposizione al pubblico

Skip to content