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San Carlo Borromeo
I personaggi illustri del nostro territorio
Nel territorio del sud-est Milano c’è molta devozione per San Carlo Borromeo.
San Carlo Borromeo, infatti, nato il 2 ottobre 1538 ad Arona, è una figura di enorme rilevanza nella storia religiosa e sociale di Milano e delle sue aree circostanti. Arcivescovo di Milano e uno dei principali artefici della Controriforma, la sua vita e le sue opere riflettono un impegno incrollabile verso la fede e la comunità.
Erede del castello di Peschiera Borromeo, San Carlo visse tra le sue mura dal 1562 al 1567; ma, la sua vocazione al servizio lo portò a rinunciare a questa proprietà in favore di suo zio Giulio Cesare, in un atto che sottolineava il suo desiderio di una vita semplice e dedicata alla fede. Questo gesto non era solo un atto di umiltà, ma un riflesso profondo dei principi cristiani di povertà e servizio al prossimo.
San Carlo Borromeo contribuì in maniera significativa allo sviluppo della comunità milanese e del Sud Est Milano.
A Melegnano la fondazione di scuole e seminari fu uno dei suoi contributi più importanti, riconoscendo l’importanza dell’educazione nella formazione spirituale e morale dei giovani. La Basilica di San Giovanni Battista, arricchita con un nuovo coro e una cappella dedicata a Sant’Antonio Abate, divenne un centro di fede e speranza grazie ai suoi sforzi. Durante la devastante peste del 1576, San Carlo si distinse per la sua dedizione nel prestare soccorso ai malati. Il suo impegno diretto nel confortare e assistere i sofferenti gli guadagnò il rispetto e l’ammirazione della comunità del sud est Milano, rafforzando ulteriormente il suo ruolo di guida spirituale.
Il periodo della Controriforma fu anche segnato dalla battaglia di San Carlo contro gli Umiliati, un gruppo religioso che resisteva alla riforma. Determinato a imporre la disciplina ecclesiastica e a far rispettare i decreti del Concilio di Trento, San Carlo affrontò numerosi conflitti con questo gruppo. La sua fermezza in questa battaglia dimostrava il suo impegno a purificare e rinnovare la Chiesa, assicurandosi che la fede fosse praticata con sincerità e dedizione.
L’Abbazia di Viboldone, fondata dagli Umiliati nel 1176, è un esempio della loro influenza nella regione. Dopo la soppressione degli Umiliati ad opera di San Carlo Borromeo nel 1571, l’abbazia passò ai Benedettini Olivetani, che la gestirono fino alla soppressione del governo austriaco nel 1777. Questo complesso medievale, con affreschi trecenteschi e architettura gotico-romanica, è situato a Viboldone, frazione di San Giuliano Milanese, e continua a essere un luogo di preghiera e di vita monastica.
Il castello di Peschiera Borromeo, sotto la guida di San Carlo, divenne non solo una residenza nobiliare, ma un simbolo di speranza e rinnovamento per la comunità. Le ristrutturazioni apportate al castello riflettevano il suo impegno a migliorare le condizioni di vita della gente e a creare un ambiente di pace e spiritualità.
A San Giuliano Milanese, sorge la storica Cascina Cantalupo, un luogo che racchiude al suo interno un inestimabile tesoro artistico e spirituale: una pala d’altare raffigurante San Carlo Borromeo.
Questa pala si trova nell’oratorio di San Lorenzo, una piccola cappella che, nonostante le sue dimensioni modeste, custodisce una potente testimonianza di fede e devozione. Realizzata dal pittore milanese Giovan Battista Sassi, l’opera è un esempio sublime dell’arte religiosa del periodo. La scena ritrae la Madonna con il Bambino circondata dai santi Lorenzo e Carlo Borromeo, in un abbraccio spirituale che pare attraversare i secoli.
San Carlo Borromeo, raffigurato con un’espressione di profonda serenità e umiltà, è mostrato mentre offre del granturco ai contadini, un gesto simbolico che rispecchia il suo impegno verso i più deboli e bisognosi. Questo dettaglio della pala è particolarmente significativo, poiché riflette l’anima caritatevole di San Carlo, sempre pronto a sostenere la comunità contadina con azioni concrete e gesti di grande umanità.
La pala è un racconto visivo di come San Carlo Borromeo sia diventato una figura di riferimento per la comunità locale. La sua presenza nel dipinto porta con sé un messaggio di speranza e servizio, valori che ha incarnato durante tutta la sua vita. Questo legame tra l’arte sacra e la storia locale rende la pala un punto di incontro tra passato e presente, un simbolo di come la spiritualità possa influenzare positivamente la vita quotidiana.
Cascina Cantalupo, con il suo oratorio, continua ad essere un luogo di raccolta e riflessione, un testimone silenzioso del passaggio di San Carlo Borromeo e della sua eredità spirituale. Chiunque visiti questo angolo di tranquillità lombarda può immergersi nella storia e nella fede, ammirando una delle testimonianze più preziose del legame tra l’uomo e il divino.
Nell’ultimo secolo e precisamente nel 1936 nasce l’industria San Carlo, quando Francesco Vitaloni e sua moglie Angela aprirono una rosticceria a Milano in via Lecco 18.
La famiglia Vitaloni decise di chiamare l’azienda San Carlo in onore della vicina chiesa di San Carlo al Lazzaretto. Questa scelta rifletteva non solo il rispetto per la figura di San Carlo Borromeo, ma anche un desiderio di associare il nome dell’azienda a valori di San Carlo Borromeo.
Gli ideali della chiesa hanno contribuito a creare un’immagine di affidabilità e integrità dell’azienda, che è cresciuta e si è sviluppata nel corso degli anni, mantenendo questi valori al centro della sua missione.
Negli anni, l’azienda si è espansa e nel 1940 si è trasferita in locali più ampi nel quartiere di Greco. Negli anni ’50, il figlio di Francesco, Alberto Vitaloni, ha preso in mano l’azienda e ha ampliato la gamma dei prodotti. Nel 1970, l’azienda ha assunto il nome di San Carlo Gruppo Alimentare e ha continuato a crescere, sia in Italia che all’estero.
Attualmente, l’industria alimentare San Carlo ha diversi siti di produzione in Italia, tra cui uno a San Giuliano Milanese. Questa fabbrica è una delle principali strutture di produzione dell’azienda, dove vengono prodotti una vasta gamma di snack.
San Carlo Borromeo rappresenta un’icona di fede e dedizione che risuona profondamente nel sud-est di Milano. La sua vita è stata segnata da principi di umiltà, carità e servizio, valori che sono ancora vivi nel cuore delle comunità del territorio di pertinenza di Ecomuseo della Vettabbia e dei Fontanili.
San Carlo, con la sua rinuncia ai beni materiali, per abbracciare una vita di semplicità e spiritualità, incarna il sacrificio personale per il bene comune. Questa scelta riflette un profondo legame con la terra, la storia, i valori e con la gente di quest’area, che ha sempre valorizzato l’autenticità e la dedizione al proprio territorio.
Il suo impegno nel migliorare le condizioni di vita attraverso l’educazione, la riforma ecclesiastica e l’assistenza durante le epidemie, dimostra un’incessante vocazione al servizio pubblico. In un’epoca di grandi sfide, San Carlo ha saputo offrire speranza e sostegno, stabilendo un modello di leadership basato sulla coesione sociale e su una cultura condivisa, ma allo stesso tempo aperta a crescere e cambiare.
Oggi, la sua eredità continua a influenzare non solo le istituzioni religiose, ma anche il tessuto sociale e culturale della zona. La presenza di industrie che portano il suo nome e che si impegnano nel progresso economico riflette il suo duraturo impatto sulla comunità, sottolineando un equilibrio tra sviluppo e valori umani.
San Carlo Borromeo può essere considerato il protettore del sud-est di Milano, non solo per i suoi atti concreti, ma per i valori senza tempo che ha incarnato e trasmesso. La sua vita è una testimonianza del potere trasformativo del servizio e della fede che va oltre le singole credenze, rendendolo un faro di speranza per uno sviluppo attento alle tradizioni di semplicità e laboriosità di questo territorio, del suo patrimonio agricolo, storico, naturale, culturale e di tradizione che lo caratterizza e che si intreccia nelle eccellenze che ne sono sostanza e valore.
Deborah Esposito – Welfare – EVF – testo realizzato connettendo le schede di EVF e fonti esterne di istituzioni culturali ed ecclesiastiche, per condividere un’idea identitaria basata sul benessere di comunità, valori e credenze fondanti e cultura del territorio.